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La chiesa di San Giovanni Paparometta

  • Immagine del redattore: La teoria del Fornazzo official
    La teoria del Fornazzo official
  • 31 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

L'antica chiesa di San Giovanni Paparometta, non più esistente da secoli, era un importante luogo sulla "Via Magna".

Ricostruzione ideale della Chiesa di San Giovanni Paparometta realizzata da Klaus Dorschfeldt

Anzitutto facciamo chiarezza, non era una chiesa isolata posta a caso su una strada di collegamento, ma era un monastero fondato dai basiliani nel periodo bizantino-normanno, ven'erano diversi nella zona, sorti dove vi era dell'acqua, un esempio è il santuario di Vena.

Questi monasteri fungevano da Hospitali[1], senza farsi ingannare dal termine, che era un luogo di ristoro, ospitalità, come dice lo stesso nome.

Come io ho immaginato la chiesa e il monastero di San Giovanni Paparometta

Mettiamo in conto che tutto era molto diverso da come lo conosciamo ora, anzitutto spesso ci si spostava a piedi e le strade non erano molto comode come oggi, purtroppo era molto probabile essere preda dei briganti e questi monasteri nei lunghi giorni di viaggio servivano ad avere un luogo sicuro dove poter alloggiare nella strada, anche per i pascoli nei periodi della transumanza[2].


Oltre alla chiesa e al monastero vi erano anche dei vigneti, orti e luoghi dove veniva allevato del bestiame per poter avere reperibile quanto serviva per vivere e per le funzioni religiose.

Un luogo che sicuramente oltre alla sua funzione di ospitare i viandanti era anche un luogo di serenità, di pace, di meditazione.


Il crollo e l'abbandono

Nel 1329 nacque Monte Rosso, circa 1 km più a valle del luogo di cui abbiamo parlato fin ora. E come ogni eruzione laterale, questa è preceduta da scosse di terremoto crescenti fino alla fuori uscita della lava, e proprio queste fecero crollare la chiesa e il monastero, che furono abbandonati ed in seguito on più ricostruiti.

Le rovine rimasero a memoria della drammatica eruzione.

Col trascorrere dei secoli la via Magna, che collegava Catania a Messina si spostò di poco più a valle, identificata in quella che oggi è l'attuale strada che passa per il centro di Fleri.


Ed ai giorni d'oggi?

Nonostante l'abbandono i contadini del luogo celebravano il santo con una fiera realizzata nel piazzale, fiera di bestiame e prodotti dell'agricoltura.

Dai primi del novecento sulle spesse mura nacque una casa, tutt'oggi visibile.

Per indicare il luogo della chiesa sui pilastri del cancello fu realizzato un'edicola votiva, o "altarino"[3], dedicato a San Giovanni Battista.

L'immagine del santo, raffigurato bambino con le pecore e molto consumata dal tempo ma ancora ben riconoscibile. Sotto la nicchia chiusa da un cancelletto e vi è una lapide con scritto:

S. Ecc. il Cardinale Dusmet	
Arcivescovo di Catania	
concede 100 giorni di indulgenza	
a chi recita un pater ave e gloria 
dinanzi a questa immagine		
1891	
restaurato 1986 L. R.



Per capire meglio alcuni termini
  1. Hospitali: Gli ospedaliera medievali, singolari espressioni della carità ecclesiastica, inizia a sorgere in Europa a partire dal X secolo lungo gli itinerari principali percorsi dai pellegrini

  2. Transumanza: Complesso delle migrazioni stagionali del bestiame dai pascoli di pianura a quelli delle regioni montuose e viceversa.

  3. Altarino: Piccola nicchia o immagine religiosa posta sui muri delle case o in alcuni luoghi, segno di devozione popolare, spesso addobbati con fiori e luci.

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